MOSTRE PERSONALI

2022
Personale / Palazzo Nitto - Messina, Italia

2021
Personale / DWY Gallery - New York, Stati Uniti

2019
Personale / Palazzo Velli Expo - Roma, Italia

2019
Personale / Blomme Gallery - Stoccolma, Svezia

2019
Personale / Galerie Desch - Berlino, Germania

2016
Personale / DWY Gallery - New York, Stati Uniti

2011
Personale / Tretyakov Gallery - Mosca, Russia

2010
Personale / Stellanholm Gallery - New York, Stati Uniti

2007
Personale / Soucces Dane Gallery - Londra, Regno Unito

2005
Personale / Galleria della Tartaruga - Roma, Italia

2005
Personale / Galerie Deridad - Parigi, Francia

1998
Personale / Galleria Vittoria - Roma, Italia

MOSTRE COLLETTIVE

2021
Vincenzo Bartoli / Galleria Dantebus - Roma, Italia

2020
Vincenzo Bartoli / Museo Zeffirelli Moovart - Firenze, Italia

2020
Vincenzo Bartoli / Arte Genova 2020 - Genova, Italia

2020
Vincenzo Bartoli / Arte Fiera 2020 - Innsbruck, Austria

2019
Vincenzo Bartoli / Arte Padova - Art Fair - Padova, Italia

2019
Vincenzo Bartoli / Galleria Giglio - Torino, Italia

2018
Vincenzo Bartoli/ Galleria Wikiarte - Bologna, Italia

2018
Vincenzo Bartoli / Arthill Gallery / Galleria Farini - Londra, Regno Unito

2018
Vincenzo Bartoli / Birla Millenium Gallery - Londra, Regno Unito

2018
Vincenzo Bartoli / Biennale Art Fair - Barcellona, Spagna

2017
Vincenzo Bartoli / Fiera del Mediterraneo - Palermo, Italia

2016
Vincenzo Bartoli / MAG Art Gallery - Montreaux, Svizzera

2016
Vincenzo Bartoli / Triennale Arte Palaexpo - Verona, Italia

2013
Vincenzo Bartoli / Kanbes Gallery - Los Angeles, Stati Uniti

PREMI

2016
TRIENNALE ARTE CONTEMPORANEA E MODERNA PALAEXPO VERONA - Premio di 10.000 € per l'opera " L' enigma di Parmenide" consegnato dal prof. Luca Beatrice critico e professore in storia dell'arte all'Università di Torino, Italia
 

Sono le discipline scientifiche, filosofiche ed esistenziali i logos che gli permettono l'aprirsi di inesplorati orizzonti mentali in senso concettuale, realizzando opere dove l'interesse primario e denominatore delle sue ricerche è la metafisica nel suo senso astratto ed evocativo. Le sue ricerche perseguono questa dialettica in pittura, con raffigurazioni in una scala cromatica riferita principalmente ai toni del grigio del nero del viola, che creano atmosfere fatte di sensazioni archetipe e sospensione degli oggetti nello spazio al di fuori del tempo. Bartoli plasma immagini semplificate nell’organizzazione, per ritrarre volumi e forme, connotati dall’antitesi fra luce e ombra, dentro e fuori, visibile e invisibile, noto e ignoto che richiamano a eterei spazi di luce e atmosfere metafisiche. L’artista mette a fuoco, come oggetto della propria investigazione, quel luogo di confine,tra il percepito ed il nascosto, tra l’apparente ed il celato, attraverso il gioco significante della luce e il contatto che avviene tra loro, lasciando intuire la frammentarietà di ogni nostro sapere e della sola percezione sensoriale, sintomo di mera soggettività e pura sensazione. La sua ricerca si connota all’interno della pittura metafisica, intesa quale esplorazione e discussione su ciò che è al di là, da ciò che appare nell’esperienza ed oltre alla fisica, attraverso la realizzazione di immagini che originano una spazialità dilatata da forme immanenti ma che la ragione converte in un sentimento evocativo verso ciò a cui alla fisica è negato. L’opera di Bartoli, nella sua tangibile ed esteticamente apprezzabile manifestazione esteriore, si addentella in modo manifesto all’arte concettuale, richiamandosi ad idee filosofiche e teoremi di pensieri di intensa cultura scientifica,significando il suo interesse per una ricerca volta ad analizzare il mondo della materia e della mente, dell’immanente e del trascendente, secondo un atteggiamento razionale, nell’approccio e nei metodi, che trae spunto significativo dal Neoplatonismo, nel tentativo di conciliare il suo microcosmo ed indagare i misteri dell’inconoscibile, sfidando il caos dei tempi presenti con un messaggio di bellezza che vuole strapparci dall’indifferenza, lasciandoci attoniti a contemplare, stupefatti, le sue magiche astrazioni intellettuali. Per lui l’arte è consapevolezza di pensiero e allo stesso tempo slancio mistico, aspirazione ad una meta irraggiungibile, nostalgia di un non luogo dove tutto origina. Il palpito immateriale che si respira nelle sue opere rende conto dell’operazione culturale dell’artista, che fra richiami onirici, psicoanalitici, scientifici, filosofici e matematici e una pittura fatta di silenzio e mistero, scandaglia la propria e la nostra interiorità, rappresentando un sentire del mondo invisibile trasfigurato in quello del visibile.